giovedì 4 dicembre 2008

PRESENZE IN ITALIA

Recapiti in Italia

BOLOGNA
via A. Guidotti 53tel. 051 6446412
e-mail: cmguidotti@virgilio.it

BRUGHERIO (MI)
via S. Caterina 53
tel. 039 882510

e-mail: vivace69@alice.it
orieldacm@virgilio.it
ausilia.xompero@alice.it

GROTTAMMARE (AP)
via S. Francesco 29
tel. 0735 581222
e-mail: guardarelontano@virgilio.it

S. ANTONIO ABATE (NA)
via Casa Russo 31
tel. 081 8735381
e-mail: lucia.capriotti@alice.it
luisachierici@virgilio.it

MONGUELFO (BZ)
Villa San Giuseppe (visitate il sito!)
via Del Sole 1
tel. 0474 946006
missio14@fioravillasgiuseppe.191.it

lunedì 1 dicembre 2008

RIVISTA IN DIALOGO




L’Associazione di volontariato “Guardare Lontano” ONLUS


e la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore
propongono esperienze di

VOLONTARIATO INTERNAZIONALE
a giovani
e a quanti vogliano collaborare con le missionarie

…in GUINEA BISSAU, ZONA DI SAN PAOLO.

In questa zona, situata nella periferia di Bissau, le missionarie vivono e collaborano alle varie attività del territorio, in particolare nella scuola diocesana “San Paolo”.
La proposta è rivolta a giovani maggiorenni e adulti
Attività varie: condivisione di vita e di attività formative con i ragazzi e le ragazze; animazione sportiva, giochi educativi, laboratorio o atelier artigianale, lavori di restauro dell’edificio, imbiancature, riordino, secondo le capacità dei volontari e quant’altro richiede la convivenza.
Periodo di permanenza: un mese.
Viaggio e assicurazione a carico del volontario.
Si richiede la conoscenza della lingua portoghese.
§ Si propone un percorso formativo di circa due anni nei tempi e luoghi da decidere di comune accordo.

...in MOZAMBICO, nampula – bairro napipine



Le missionarie che vivono a Nampula, collaborano nella scuola, nella parrocchia e nella Archidiocesi, attraverso la gestione del “Centro Culturale Napipine”, l’animazione di gruppi giovanili, il servizio nella Caritas Diocesana, nelle carceri e nella commissione di Giustizia e Pace.

§ La proposta é rivolta a giovani maggiorenni e adulti
§ Attività varie: condivisione di vita, attività educative con bambini, adolescenti, giovani studenti e carcerati. Condivisione missionaria in alcune comunità della parrocchia e possibilmente in alcune missioni; programmazione e utilizzo di strumenti e programmi informatici secondo le capacità dei volontari, corsi di inglese e francese.
§ Periodo di permanenza: da uno a sei mesi.
§ Viaggio e assicurazione a carico del volontario.
§ Si richiede la conoscenza della lingua portoghese.
§ Si propone un percorso formativo di circa due anni nei tempi e luoghi da decidere di comune accordo.

Per ulteriori informazioni rivolgiti a:

BOLOGNA: Santina Pirovano tel. 051.6446412
e-mail: santinapi@libero.it

GROTTAMMARE (AP): Leonia Barbato tel. 0735.581222 cell. 3294878432
e-mail: guardarelontano@virgilio.it


S. ANTONIO ABATE (NA): Lucia Capriotti tel. 081.8735381
e-mail: lucia.capriotti@alice.it


BRUGHERIO (MI): Paola Berto tel. 039.882510
e-mail: vivace69@alice.it
Orielda Tomasi tel. 039.882510
e-mail: orieldacm@virgilio.it

articoli







ESTATE...TEMPO DI VACANZE






FUGA O PRESENZA A NOI STESSI?


La tanto attesa estate è qui con tutti i suoi sogni da realizzare, i desideri coltivati per mesi e che ora possono trovare una loro realizzazione nel vivere il proprio tempo di vacanza…proponiamo ai nostri lettori una riflessione su come vivere al meglio questo tempo affinché dia i suoi frutti e ci aiuti a ritrovare dentro di noi nuove energie di vita


Sta arrivando l’ormai sospirato tempo di vacanze e il caldo di questi giorni ci sta facendo gustare la bellezza e il calore del sole anche se per molti di noi, essendo ancora tempo di lavoro, questo caldo scoppiato, dopo tanti giorni di acqua, ci sembra davvero insopportabile. Quello che è certo, un po’ per tutti, è che questo tempo è verso la fine di un anno sociale che sta chiudendo i battenti ed è tempo di nuove partenze verso un nuovo anno che tra qualche mese ricomincerà con tutti i suoi ritmi e tempi di lavoro.
Quello estivo è un tempo di sosta, di attesa, di riposo…di “meditazione!” Si per molti è anche il tempo di meditazione…un ascoltarsi in profondità, un rientrare in se stessi e fare il punto della situazione sulla propria vita…dove sono e dove sto andando, che cosa sto cercando? Che cosa mi sta veramente a cuore? Che cosa dà senso alle mie giornate!...E’ insito nel cuore umano questo profondo anelito di ricerca di un “Bene” che va molto al di là rispetto a dove siamo. Alla fine di un impegnativo anno sociale, che ci ha visto coinvolti in ambiti diversi con ritmi spesso frenetici e intensi: lavorativo, familiare, sociale, parrocchiale e ben altro …c’è dentro di noi il bisogno di sosta, di fermarsi, di contattarsi, di stare con noi stessi, con Dio, con quelle realtà forse trascurate per motivi diversi, ma che fanno parte di quell’affascinante avventura della vita di cui sappiamo non potremmo mai rinunciare: i legami familiari, la bellezza dell’amicizia, la gioia di stare insieme, svagarsi, riposarsi e l’incontro con Colui che ci ha creati…

Ritrovare il nostro vero
centro interiore

Tutto ciò che viviamo e soprattutto il come viviamo le nostre giornate…. che ne siamo consapevoli o no, che vogliamo ammetterlo o no, fatto sta che tutto viene registrato nella mente, nel corpo, nello spirito, nella nostra anima…i sentimenti, le emozioni, le fatiche, le tensioni, ciò che abbiamo soddisfatto e ciò che abbiamo sofferto, ciò per cui abbiamo lottato e ciò per cui ci siamo arresi, ciò per cui abbiamo pianto e ciò per cui abbiamo avuto la gioia di sorridere, ciò che ci ha fatto disperare e ciò che ci ha invece rallegrato, momenti di crisi e momenti di soddisfazioni, tempi di stanchezza e tempi di energia vitale…nel lavoro, nelle nostre piccole grandi responsabilità quotidiane, nei rapporti familiari, in quell’affascinante, ma misterioso mondo relazionale che ci vede coinvolti tutti in prima linea, lì ci giochiamo il tutto di noi stessi…e spesso ne usciamo feriti, traditi, delusi, stanchi appunto…e allora che fare? Come rigenerarsi? Come ritrovare il nostro vero Sé, la nostra anima? Scrive Roberto Assagioli, psichiatra italiano (1888-1974) fondatore della psicosintesi (cfr.www.psicosintesi.it) che “rientrando in noi stessi scopriremo il nostro vero Centro, il nostro vero essere, la parte più intima di noi…” ma perché questo processo possa attuarsi c’è bisogno di “ossigenare” mente, cuore, spirito dandoci tempi, spazi, luoghi che sentiamo preziosi per il nostro cammino di crescita…sì perché la vita, nella sua essenza più vera, è un continuo processo di crescita a più livelli e di crescere non finiamo mai o non dovremmo mai finire…dovremmo tenere sveglio dentro di noi l’entusiasmo di andare sempre oltre rispetto a dove siamo arrivati…che dentro di noi e fuori di noi ci sono sempre dei nuovi orizzonti da vedere, da contemplare, da ammirare…chi di noi ha avuto la fortuna di intraprendere dei percorsi di crescita personali, andando in profondità ad esplorare le molteplicità che abitano nel cuore umano, ha potuto conoscere da vicino il variegato mondo che è racchiuso nel nostro cuore: valori a cui crediamo, bisogni che sentiamo, desideri, aspirazioni, sensazione, ma per chi crede c’è anche un profondo anelito all’incontro con Dio. Tutto ciò che percepiamo, sentiamo, intuiamo dentro al nostro cuore spesso, in situazioni di maggior stanchezza o di fragilità umana, si muove dentro di noi non in perfetta armonia…spesso ci sentiamo confusi, stanchi, ci percepiamo come un vulcano in eruzione dove tutto è mescolato e poco chiaro…avvertiamo così il bisogno di rimettere un po’ di armonia o almeno di provarci…arriva un momento in cui abbiamo chiaro che delle vacanze ne abbiamo bisogno che sono benefiche perché procurano riposo e permettono un cambio nel ritmo della vita.
Riporto qui parte di un articolo di Enzo Bianchi comparso sulla rivista ROGATE (Giugno/luglio 2007) che mi sembra a questo proposito interessante…scrive Enzo Bianchi: “Le vacanze possono essere un’occasione non solo di riposo fisico, ma di autentico miglioramento della qualità della vita intera nelle sue dimensioni psichiche, fisiche, interiori. Un detto di Arsenio può indicare le condizioni in cui una vacanza diventa un’occasione per accedere alla vita interiore, per riconfermare la valenza umana , per porre i preliminari a una vita spirituale cristiana. Si narra che Arsenio, nella sua ricerca di una vita di senso, pregava Dio con insistenza: ‹Mostrami, Signore, il cammino della salvezza›. Allora venne a lui una voce che diceva: Fuggi, taci, rappacificati!

Andare verso se stessi

“Fuggi”. Andare in vacanza significa allontanarsi da dove normalmente si vive: si parte, si fa un viaggio, si intraprende un cammino…lasciare il luogo abituale di vita è un atto importante se vissuto in modo consapevole: significa affermare che il luogo in cui si vive non basta, che desideriamo altri luoghi, che vogliamo uscire per approdare da un’altra parte. Ma fuggire dal luogo di vita significa anche lasciare il luogo abituale di lavoro, tutto ciò che normalmente ci riempie le giornate. Il lavoro è ben di più di ciò che ci occupa per qualche ora al giorno, fa parte dell’insieme della nostra vicenda umana. Oggi, poi, tutti sono occupati, tutti corrono, nessuno ha mai tempo, fino al punto che dire a uno che è molto occupato è fargli un complimento, è un modo per farlo sentire importante. Ma se finiamo per appiattirci sul lavoro che facciamo, che sarà di noi quando, giunta la vecchiaia, non avremo più la professione svolta a dirci chi siamo? Partire per le vacanze, allora, è anche affermare la capacità di prendere le distanze dal lavoro…
....Il “fuggi” , inoltre, può significare anche una presa di distanza rispetto a coloro con cui si vive o una novità nel modo in cui si sta insieme. Anche tra marito e moglie, tra genitori e figli sono necessari sia del silenzio

“Fa’ silenzio!” E’ il spazi di distanza, di al lontananza sia modi diversi di trascorrere insieme le giornate: è un’alterità preziosa per migliorare i rapporti, per porsi domande e formulare risposte sul significato e la qualità di legami e affetti che a volte rischiano di finire logorati dall’abitudine; è una presa di distanza che ci consente di verificare se questi rapporti sono rimasti liberanti, portatori di vita o se di essi non si sono innescate schiavitù attive o passive nei confronti degli altri…

La voce secondo consiglio…siamo inondati di parole, messaggi, suoni, rumori, in tutto l’arco della giornata e a volte anche di notte…tutti, comunque dicono di volere il silenzio anche se poi, faticosamente raggiunto, questo incute paura, desta angoscia, come se fosse vuoto, assenza. Ma ciò che percepiamo come dato negativo è che la funzione principale della parola, la comunicazione, è gravemente malata. Le nostre parole non sembrano più capaci di creare relazioni, di generare comunione: sembrano ormai non avere più peso quando addirittura sembrano cariche di violenza…ecco allora le vacanze come occasione di fare silenzio, di abitare il silenzio, di vivere il silenzio. Al mattino presto al mare come in montagna o in altri luoghi di villeggiatura è possibile trovare spazi solitari dove il silenzio non è solo possibile, ma aiutato dalla stessa natura…il silenzio ci insegna a parlare, ci aiuta a discernere il peso delle parole, porta a interrogarci su quanto abbiamo detto o sentito: nessun mutismo, ma quel silenzio che restituisce ai suoni di diventare rumori..che trasforma il sentito dire in ascolto, custodia delle nostre motivazioni più profonde, occasione di uscita dal vortice: con il silenzio possiamo scendere dalla giostra, smettere di ruotare senza mai aver in mano la direzione….

Pensare in grande


…E’ il terzo consiglio un invito a trovare la calma: Rappacificati! Rappacificarsi è esito del distacco e del silenzio, ma è anche un atteggiamento che va assunto consapevolmente, il riposo ha qui il suo significato primario di rinfrancarsi dalle fatiche, ma per essere autentico non può mai separarsi dal trovare la calma e la pace e dal cercare la riconciliazione: tra noi e la nostra vita, tra noi e i nostri enigmi, tra noi e gli altri….il riposo come occasione per esercitarsi al “pensare in grande”, all’amare contemplando l’amore di cui siamo oggetto e l’amore che può sbocciare dal nostro cuore. E’ un esigenza profonda che molti oggi cercano di colmare con tecniche di distensione e di rilassamento, coltivando l’autostima e l’amore di sé. Ma nessuna tecnica può riuscire là dove non si è capaci di trovare pace in se stessi, dove non si vuole faticare per discernere nel profondo del cuore cosa impedisce all’amore di sbocciare”…(Enzo Bianchi)

Buone vacanze!


Allora non ci resta altro che goderci fino in fondo le nostre attese vacanze, assaporare il gusto di esserci, godere di ciò siamo e di ciò che abbiamo tra le mani, di concederci ciò che nei mesi lavorativi non abbiamo potuto godere, di rappacificare la nostra anima, soprattutto lì dov’è ferita, delusa, stanca…ricucire quei rapporti un po’ trascurati, prendere consapevolezza dei nostri talenti, rafforzare quegli aspetti di noi che sentiamo più fragili, insomma recuperare energie di vita nel corpo, nello spirito, nella mente e ricominciare alla grande, carichi di entusiasmo, di vitalità, di fiducia, di nuove consapevolezze di ciò che siamo, di ciò che possiamo diventare, di ciò che ci è comunque possibile raggiungere nella vita al di là delle fatiche, dei nostri fallimenti, dei tentativi non riusciti…siamo sempre tentati di cadere, o basta davvero molto poco per farci cadere, ma ciò che conta nella vita è la nostra reale capacità di rialzarci, desiderare, di riprendere il cammino, voler uscire dai nostri contorcimenti, dalle nostre amarezze…attivare la nostra volontà non intesa come forza coercitiva o quel profondo senso del dovere che a volte ci soffoca, ma intesa come azione interiore dettata dal profondo desiderio di realizzare la nostra vita secondo quel meraviglioso progetto di Dio iscritto nei nostro cuori: “ Io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza…vi dico questo perché la vostra gioia sia piena”…(cfr vangelo di Giovanni 10, 10 e Gv15,11 )
Le fatiche non mancano per nessuno, le crisi non risparmiano nessuno…anzi a volte sono necessarie per fare il salto di qualità…tutto ciò che abbiamo vissuto diventi oggi un’occasione di crescita…allora a tutti buone vacanze !!

a cura di
Orielda Tomasi

articoli







Campo vocazionale itinerante



Cinque Terre: da Levanto a Portovenere 3-10 agosto

ECCOMI…




le parole chiave della nostra spiritualità

L’estate è per tutti noi sempre un tempo privilegiato dove viene data la possibilità di vivere esperienze alternative soprattutto per il mondo giovanile…l’offerta è sempre abbondante di proposte, di viaggi, di campi, di momenti di sosta…anche quest’anno, il segretariato per la pastorale giovanile dei dehoniani del nord d’Italia, ha proposto il campo itinerante. A questa bellissima avventura ha partecipato anche Orielda della Compagnia Missionaria che qui ci racconta il vissuto di quei giorni.

Si parte! Siamo anche quest’anno un bel gruppetto pronto ad avventurarsi in quest’esperienza di cammino e di condivisone…ci attendono giorni caldi, ma soprattutto ci attendono i posti incantevoli che andremo a visitare, ci attendono momenti di fraternità, di preghiera di meditazione…pronti con lo zaino in spalla, sacco a pelo, scarpe comode; il nostro appuntamento è come al solito allo Studentato a Bologna. La partenza non è delle migliori soprattutto per il nostro p.Giogio che con la sua voglia matta di camminare si vede costretto a rinunciare (almeno per i primi giorni) a causa di un investimento avuto proprio la mattina del sabato antecedente la partenza a Milano…che dire: proprio non ci voleva, ma con gli imprevisti della vita siamo un po’ abituati a lottare e a perseverare nei nostri obiettivi e così il nostro mitico p.Giorgio, dopo aver passato una “bella mattinata” al pronto soccorso di Milano, si avventura con il gruppetto del milanesi verso Bologna. Ad accoglierci allo studentato, mentre si arriva un po’ alla volta, c’è l’immancabile Antonio scj, oggi diacono, è stato il nostro tour operator durante tutta la settimana.
Dunque si parte prima meta Levanto, posto incantevole, come tutti quelli che abbiamo avuto la gioia di vedere…lì a Levanto inizia la nostra avventura; il tema pensato per il campo è stato Eccomi…io vengo o Dio per fare la tua volontà! In questa frase è racchiuso la perla preziosa della spiritualità dehoniana, quella radice a cui dehoniani, noi membri della Compagnia Missionaria e tutti coloro che si ispirano alla fonte di p.Dehon, troviamo nutrimento e significato. Ogni giorno del campo è stato pensato sviluppando gli aspetti fondamentali racchiusi nella nostra spiritualità che sono:
1 Il CUORE DI CRISTO
2 L’ECCE VENIO
3. IL CUORE TRAFITTO
4. OBLAZIONE
5. SINT UNUM
6. LA RIPARAZIONE
7. L’ADORAZIONE EUCARISTICA
Le nostre giornate sono sempre state scandite da momenti di riflessione sul tema del giorno; ore di cammino, meditazione personale e moneti di preghiera comune; naturalmente a tutto questo non sono mancati i momenti di fraternità, di amicizia, di scambio, la voglia di stare insieme e di divertirsi.
Le bellissime camminate ci hanno permesso di gustare i paesaggi e i magnifici posti della terra ligure…davvero incantevoli; il sole di agosto ha reso ancora più magnifico il nostro cammino permettendoci di ammirare quanto di bello esiste attorno a noi!
Riporto qui alcuni testi di riflessione personale che ci sono stati proposti durante la settimana che ci hanno aiutato ad entrare sempre un po’ di più in quel meraviglioso tesoro ricevuto dalle mani di Dio : il Cuore di Cristo
“Più che con l’intelligenza tu pensi con il cuore. Con il cuore guardi gli uomini e le cose. Osservi tutto con il cuore! I rapporti con i tuoi vicini dipendono dal tuo cuore. Sai difendere con tutta l’intelligenza e tutte le forze quanto il tuo cuore desidera. Il tuo cuore sceglie gli uomini e le cose con i quali vivere. Il tuo cuore sceglie le idee, la politica, il sistema per i quali vuoi combattere. Il cuore oscura o illumina la ragione. La regola sicura per il cuore è l’amore. Se il tuo cuore è colmo di egoismo e di diffidenza, non troverà mai un cammino di pace.(Phil Bosmans)”

La vocazione e la spiritualità
del Cuore di Cristo


L’altra grande questione fondamentale che ha accompagnato la nostra settimana è appunto il tema della chiamata, per dirla in un altro termine il tema della vocazione intesa come ricerca di quel progetto che Dio ha pensato per ciascuno di noi…una chiamata nella chiamata per vivere secondo la spiritualità del Cuore di Cristo.
“Non ogni modo di vivere porta alla sorgente della vera gioia per la propria vita. Non ogni cosa che promette felicità vi conduce. Non vi si giunge quasi automaticamente, per evoluzione spontanea. Per potersi predisporre ad un incontro vero con se stessi, con gli altri e con Dio, sorgente di ogni vera gioia, è necessario a poco a poco educarsi al senso e al gusto delle realtà essenziali della vita. La tua ricerca vocazionale non fa passi avanti fino a che, in rapporto alla tua età, dopo vari tentativi, tu non ritrovi le “realtà veramente essenziali” per la tua vita, per ogni vita umana. Capita a tutti, prima o poi, di perdersi nell’accessorio e nel secondario, di faticare a distinguere e scegliere quello che veramente vale rispetto a ciò che attira di più, che soddisfa i sensi o l’intelligenza logica o la curiosità. La società attuale propone come necessari, attraverso vari bisogni indotti, tanti beni di consumo che in realtà sono periferici, talora fuorvianti rispetto a ciò che è costitutivo. Facendo così, suscita una sete quasi insaziabile. Fa’ centrare prevalentemente sull’avere, anziché sull’essere. Ci si costruisce allora in modo unidimensionale, spesso sulla facciata, sull’apparire, anziché nel cuore di sé.
(…)
Le strade che portano al proprio essenziale sono varie. Possono essere la riflessione, il contatto con persone veramente adulte in umanità e nella fede, certe prove della vita che mettono a nudo ciò che davvero conta, ecc. E’ importante che ciascuno, quanto prima, scopra esistenzialmente il proprio essenziale. Ne guadagna la propria crescita personale, soprattutto la ricerca vocazionale. Frutto della scoperta del proprio essenziale sono l’unificazione di sé attorno ad alcun valori centrali,
l’autoaccettazione gioiosa, il gusto scriteriato dell’avventura e del rischio, il senso della provvisorietà di tante cose secondo la dinamica del provvisorio, la fiducia nella vita come chi conosce e possiede un tesoro, la gioia di vivere, pur entro le immancabili prove. (…)
La vocazione resta nel suo nucleo costitutivo un mistero: gratuità totale da parte di Dio e sua priorità nella realtà vocazionale. Impegno totale nel rischio della fede da parte dell’uomo. L’essenziale di una vocazione non è particolarmente sapere dove si va; è andare sotto la guida di Dio. L’atteggiamento della disponibilità avvia, sostiene, e fa maturare ogni vocazione cristiana. Ogni cristiano che costruisce liberamente il suo avvenire prendendo le sue responsabilità di uomo, in riferimento continuo alla volontà di Dio, manifestata nel presente, si mette nelle condizioni più sicure per non sbagliare strada. Ogni vocazione nella Chiesa è una continua riconversione delle nostre viste sulle viste di Dio, un ricercare ciò che abbiamo già trovato, un chiedere ciò che abbiamo già ricevuto, un dialogo mai finito dell’uomo con Dio.”(Giuseppe Sovernigo)

L’amore di Dio






Proprio p.Dehon aveva detto: “Vi lascio il più meraviglioso dei tesori: il Cuore di Cristo”…ed è stato proprio questo Cuore ad accompagnare il nostro cammino, a farci intravedere fon dove arriva la potenza dell’amore di Dio; a farci gustare come è bello che i fratelli stiano insieme; a farci contemplare la bellezza della natura come segni visibili della creazione; a permetterci di sperimentare la fatica del cammino per arrivare alle mete prefissate gioiosi e soddisfatti; a godere nel sentirci uniti verso un’unica direzione; è stata l’esperienza del Cuore di Cristo a farci sentire che la comunione e l’unità sono realtà possibili da vivere!

La settimana è passata talmente veloce che non ci siamo resi conto del lungo cammino che abbiamo fatto…anche quest’anno, dunque, abbiamo potuto sperimentare che pur provenendo da esperienze diverse, pur non conoscendoci tutti, ci siamo sentiti uniti da grandi desideri che sono stati gli ingredienti portanti della nostra bella esperienza: cammino, fraternità e amicizia, desiderio di fare esperienza di Cristo, voglia di divertirsi e di svagarsi, ricaricarsi per ripartire alla grande…ci è stata offerta la possibilità di vivere un tempo forte di incontro con noi stessi, con gli altri e con Dio…abbiamo speriemtnato la nostra reale capacità di metterci in gioco sempre e comunque!!
Un grazie ai giovani con cui ho condiviso questa bella settimana, un grazie particolarmente grato ad Antonio che con arte ha preparato questo itinerario e a p.Giorgio che dopo una partenza un po’ provata ha recuperato alla grande…nella vita mai disperare…anche quando le partenze sembrano complicate poi alla fine tutto si aggiusta!!



Orielda Tomasi

PRESENTAZIONE





ECCOMI…NOI CI STIAMO
“Per dare volto al sogno del Cuore di Dio”


La COMPAGNIA MISSIONARIA….
un ramo della famiglia Dehoniana

Sito: (http://www.compagniamissionaria.it/)


C’è un momento in cui ognuno di noi cerca di scoprire il senso della propria vita, del suo rapporto con Dio e con i fratelli…per tutti giunge il tempo della scelta, della decisione, e a tutti il Signore chiede di rendersi liberi per essa: di liberare il meglio di noi, le nostre disponibilità e competenze, per la fedeltà di domani.



Viviamo in un mondo carico di indifferenza, di solitudine, di paura, di tristezza, di vuoto e di morte…eppure proprio in questo mondo, il Cuore di Dio, carico di amore ci invita a essere più che mai oggi segno e testimonianza di quell’amore che non ha limiti e non ha confini…siamo chiamati a dare volto al sogno del Cuore di Dio, a essere profeti dell’amore, a costruire la comunione, a far fiorire il sorriso e la gioia, a seminare la speranza, a promuovere la vita, a vivere la solidarietà.



Così in quel ormai lontano Natale del 1957 p.Albino Elegante, dehoniano, fonda a Bologna la Compagnia Missionaria del Sacro Cuore, istituto secolare, ne fanno parte missionarie e familiares.

Chi siamo?

Noi Missionarie siamo donne consacrate, attraverso i voti di castità, povertà e obbedienza, per realizzare una “somiglianza più integrale all’oblazione di Cristo, alla sua assoluta disponibilità per amore al Padre e agli uomini” (Statuto n.43), così da diventare “strada a Dio per i fratelli” Statuto n.44).
In quanto appartenenti ad un istituto secolare, nella consacrazione manteniamo la condizione di membri laici del popolo di Dio, vivendo in gruppi di vita fraterna o in famiglia o da sole.

I Familiares sono laici sposati o non, o sacerdoti, che senza assumere l’obbligo dei voti, condividono con noi la spiritualità e la missione dell’istituto.

La Spiritualità

“La nostra spiritualità scaturisce dalla contemplazione di Cristo nel mistero del suo Cuore trafitto…come missionarie del Sacro Cuore, siamo chiamate a vivere la vita d’amore sino a farci comunione con Dio e con i fratelli, secondo il modello che Cristo ci ha lasciato” (Cfr Statuto n.5 e 6). Tale spiritualità è stata colta in tutta la sua ricchezza da p.Dehon nella cui personalità si fondono una forte tendenza mistica ed un impegno infaticabile nel sociale. La sua fonte d’ispirazione è il Cuore di Gesù, che lo induce a donarsi totalmente all’amore di Dio e a prodigarsi senza risparmio per il prossimo, convinto che solo l’amore è capace di cambiare il cuore degli uomini e delle donne del nostro tempo.
“L’amore dominerà dunque tutte le espressioni della nostra vita e apparirà evidente nella testimonianza, espressa mediante la vivacità della donazione, il sorriso, la semplicità, l’accoglienza di tutti gli uomini come fratelli” (cfr.Statuto n.10).

La nostra Missione
“La nostra missione, come la spiritualità, nasce e si alimenta al Cuore di Cristo…ci impegniamo a svolgere la nostra missione di amore e di servizio nella chiesa e nel mondo mediante la nostra vita di consacrate secolari attraverso l’evangelizzazione e la promozione umana…la prima espressione del nostro annuncio evangelico è quella di vivificare con la forza del Vangelo, nello spirito che ci è proprio, l’ambiente in cui viviamo, perché ogni uomo e donna possa ritrovare se stesso/a in Cristo” (cfr Statuto 12 e 13)

Dove viviamo la nostra missione?

Il lavoro professionale, il tempo libero, il volontariato, la parrocchia e altri ambiti ecclesiali, le strutture sociali e politiche, la famiglia e il gruppo di appartenenza sono i luoghi teologici in cui noi della Compagnia Missionaria operiamo e lavoriamo.
Forme particolari di missione assunte dai membri della Compagnia Missionaria sono: l’annuncio itinerante del Vangelo attraverso le missioni parrocchiali, corsi di catechesi, incontri; il servizio di collaborazione alle giovani chiese di paesi in via di sviluppo, i servizio volontario in diverse arre di povertà e di emarginazione, animazione del tempo libero, attraverso la gestione di una casa per ferie in Val Punteria (http://www.fioravillasangiuseppe.it/).

Oggi la Compagnia Missionaria vive e opera in:

Italia
Portogallo
Mozambico
Guinea Bissau
Argentina
Indonesia